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Impegno ambientale in Finlandia

Un’altra delle grandi differenze tra l’Italia e paesi come la Finlandia è il concreto impegno ambientale di questi ultimi, che nel caso specifico si può notare tanto nella città di Helsinki, tanto nei villaggi più piccoli e isolati che abbiamo attraversato, e anche sulle strade.

Tutto, assolutamente tutto, è pulito e curato in maniera impeccabile. Gli stessi boschi sembrano essere stati puliti da qualcuno (la realtà è che nessuno li sporca). E nemmeno s’incontrano ruderi o spazi abbandonati che impattino negativamente sul territorio circostante.

Le strade principali sono costruite rispettando la natura. Se c’è un’altura o un lago non si distrugge o si attraversa: ci si gira attorno. I cottage solitari vicino ai laghi sono di solito costruiti e collocati in modo tale che dal lago quasi non si vedono, ossia è sempre lasciata una o due file di alberi tra la casa e la riva del lago.

Uno degli aspetti più sorprendenti, dal mio di vista, riguarda i “diritti di libero transito” che esistono in Finlandia e che fanno sì che tutti possano circolare liberamente nella natura (boschi e terreni privati) e raccogliere frutti e funghi, indipendentemente da chi sia il proprietario del terreno; è inoltre consentito accampare in pratica in qualunque sito, sempre che non si trovi troppo vicino alle case e che non si disturbi i suoi abitanti, né che si lascino rifiuti… e qualche altro esempio in più (se trovo il link lo aggiungerò). La questione è che questi diritti generali di transito si sono convertiti in una vera e propria tradizione e probabilmente hanno gettato le basi per una propensione positiva della popolazione verso la salvaguardia dell’ambiente.

Nei Parchi Nazionali non ci sono cassonetti per i rifiuti e nonostante ciò sono immacolati: ogni visitatore è responsabile di se stesso e di riportarsi indietro i propri rifiuti.

Un’altra cosa è il riciclaggio: la prima volta che siamo andati a un supermercato della Finlandia siamo rimasti colpiti da ciò che abbiamo dedotto essere “contenitori di riciclaggio”: una sorta di sportelli automatici con un’apertura circolare incassati nella parete. In seguito ci ha lasciato a bocca aperta vedere una signora che, dopo aver depositato bottiglie e lattine e premuto un pulsante, ha ricevuto da uno di questi “sportelli” un piccolo foglio: era uno sconto in euro per la sua prossima spesa d’importo proporzionale al numero di lattine e bottiglie che aveva restituito. E non ce l’abbiamo fatta più quando abbiamo visto un uomo “enorme” (tipo vichingo) che scaricava dalla propria automobile, per caricarle su un carrello, centinaia di bottiglie e lattine vuote. Ti pagano per riciclare! È ovvio che i finlandesi riciclino e differenzino i loro rifiuti.

Nella nostra seconda visita al supermercato abbiamo provato l’esperienza con alcune bottiglie e lattine che avevamo utilizzato. Vi assicuro che vi restituiscono soldi: 0,15 € a lattina e fino a 0,45 € a bottiglia. Ciò dà da pensare sulle nostre amministrazioni e le nostre pratiche di riciclaggio, no?

Riciclaggio in Finlandia

Non ricordo altri esempi, però, in definitiva, e come in altri ambiti, l’attitudine della cittadinanza e governativa nei confronti della natura è tutta focalizzata verso la sua tutela, seguendo semplici pratiche e costumi e, soprattutto, basandosi sul rispetto proprio e mutuo. Che ne pensate?

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